giovedì 12 settembre 2013

I SEI SERMONI - George Storrs 1856

N. B. - Questa è solo la parte iniziale del primo sermone e potrebbe subire delle modifiche. La traduzione completa del SEI SERMONI sarà acquistabile dal mese di ottobre 2013 sul sito di AZZURRA 7 Editrice

                             IL PRIMO SERMONE

"Possiamo sapere qual è questo nuovo insegnamento di cui parli? Poiché  tu rechi alcune  cose strane ai nostri orecchi. Perciò  desideriamo sapere che significano queste cose". – Atti 17:19,20.

PAOLO, l'apostolo, nel predicare il vangelo, arrivò ad Atene, là egli notò un altare dedicato "ALL' IDDIO  SCONOSCIUTO". All'idolatria che vide, il suo spirito si irritò; da quel momento egli discuteva ogni  giorno con quelli che incontrava. Si imbatté in certi filosofi - uomini saggi, senza dubbio - almeno secondo la loro propria estimazione - e alcuni di loro dissero: Cosa vuol dire questo chiacchierone? Altri dissero che sembrava  essere un predicatore di divinità straniere. Senza dubbio pensarono che fosse un eretico dello stampo più oscuro. Eppure sembrarono disposti ad ascoltarlo prima di passare a una sentenza finale su di lui.

Sotto questo aspetto manifestarono una migliore disposizione d'animo di molti dei giorni nostri, che sono così saggi nella loro propria stima, che nessuno può portare un pensiero alla loro attenzione, a meno che non abbia prima ricevuto l'approvazione di qualche dottore in teologia. Non così gli uomini di Atene; per quanto strane fossero le cose che l'Apostolo insegnava, loro erano desiderosi di sapere che cos'era quella nuova dottrina. Non che fosse nuova in se stessa, ma lo era per loro.

Vari errori esistono tra gli uomini riguardo alla verità rivelata. Questi errori dimostrano quanto siamo imperfetti in conoscenza, per causa degli sbagli consegnatici con l'istruzione, della riluttanza della mente a investigare, e della mancanza di coraggio morale di discostarci dalla traccia segnata dagli uomini istruiti, come essi sono ritenuti. E quanti, più verosimilmente, sono stati influenzati nelle loro ricerche dalla paura di essere denunciati come eretici quando sono arrivati a risultati diversi da coloro che sono reputati di saggezza. Ma "se qualcuno fra voi pensa di essere saggio, divenga stolto, affinché divenga saggio" è l'espressione dell'apostolo.

Noi onoriamo Dio profondamente solo se abbiamo i giusti concetti della sua personalità, delle sue norme e dei suoi propositi, e agiamo in armonia  con essi. Se noi crediamo che Dio ricompenserà o punirà gli uomini, diversamente da ciò che dice la sua parola, lo disonoriamo, per quanta sincerità possiamo avere. La verità e l'onore di Dio sono inseparabili e non possiamo glorificare il nostro Padre Celeste con delle credenze errate. Inoltre, la maggior parte dei dichiarati cristiani, se pressati sull'argomento, riescono a dare scarse ragioni di ciò che credono in molti punti, tanta è stata l'istruzione che hanno ricevuto dagli uomini.

È un dovere solenne studiare la bibbia e forgiare le nostre opinioni sulle cose che essa insegna, così noi pensiamo sia necessario fare. In questo saggio, l'adozione dei corretti principi di interpretazione è di primaria importanza. Diversamente, il nostro appellarci alla parola di Dio potrebbe solo servire a confermarci nell'errore.

Le più chiare verità della bibbia sono  state avvolte nelle tenebre dall'asserzione che il linguaggio delle Scritture abbia un significato mistico o segreto che non appare nelle parole scritte. Tale interpretazione è una diffamazione della Bibbia. Quel Libro professa di essere una rivelazione, e il Salvatore dice: "Se qualcuno desidera fare la sua volontà, saprà riguardo all'insegnamento se è da Dio". Il linguaggio della Bibbia perciò dovrebbe essere spiegato come il linguaggio di qualsiasi altro libro, in armonia con il suo significato chiaro e manifesto, a meno che non vi sia una manifesta intenzione di discostarsene. Una stretta aderenza a questo principio è necessaria, se vogliamo essere salvati dagli errori più gravi e vogliamo vedere i figli di Dio in unità. 


Nessun commento:

Posta un commento